Il Canto della Terra – Terza edizione 2013 Paesaggio d’autore

Genova Villa Bombrini 7 e 21 Marzo – 7 e 22 Aprile 2013

L’idea

Prima di internet, della televisione, dei giornali, era la musica che si preoccupava di narrare (a volte spiegare) al popolo le vicende ed il segno tempi: interpretandola con i cantastorie, i menestrelli, i trovatori.
Raccontavano di guerre, d’armi, d’amore, di onore, di popoli, di terra.
Raccontavano storie; raccontavano la Storia.

Ancora oggi, nonostante le rivoluzioni mediatiche e tecnologiche della nostra modernità, esistono storie che è impossibile smettere di raccontare.
Esse appartengono al nostro vissuto e rappresentano una testimonianza morale da non relegare negli anditi dell’indifferenza.
Storie d’amore, di guerre. Storie della gente comune, dei perduti e degli arrivati.
E pagine che illustrano i popoli, ma anche quella capacità – troppo spesso tradita – che la natura umana ha di accogliere ogni forma di differenza senza dover considerare disattesa la propria soggettività.
Storie che parlano di tutti noi, in fondo, raccontando la nostra società.

La canzone, la musica.
Brani che inseguono la memoria con un rimando alla coscienza civile; preghiere laiche per un Paese che non di rado finge di dimenticare la propria condizione.
Può ancora la musica essere considerata una forma d’arte? O di Cultura? Questa è una domanda che non vuole necessariamente essere polemica ma che trae spunto da alcune considerazioni quotidiane.
Come si ascolta, se si ascolta, la musica nei primi anni di nuovo millennio?

Avvertiamo il rischio che l’arte della musica diventi il distratto meccanismo di una fonte di diversivi, il riempimento di una sera, di una cena, la non-cultura del sottofondo da aperitivo.
Un’arte sempre più liquida e sempre meno consistente, quasi che sia lo spessore della cultura a far paura, anche quando il suo spirito si origina dalle radici del nostro vivere sociale più autentico.

C’è ancora la voglia di “ascoltare” o ci si accontenta soltanto di sentire?
Crediamo sia ancora possibile “cantare il momento” e farlo cantare.
Cantare come cultura, là dove cultura è ancora la parola di origine latina che proviene dal verbo “Coltivare”.

Per questo “Il Canto Della Terra”.
Un festival che si muove attorno al senso profondo del fare Cultura, incarnando forti valori etici ed evidenziando la consapevolezza di una condizione sociologica in continua evoluzione.

Gli artisti

Rebis – Giovedì 7 febbraio 2013 ore 21

RebisIl progetto musicale Rebis nasce dall’unione degli intenti artistici della cantautrice e “apprendista arabista” Alessandra Ravizza e dell’autore arrangiatore Andrea Megliola.
Il termine Rebis e una parola di derivazione latina (res bina) la cui radice e emblema dell’equilibrio e dell’unione degli opposti.
Voci, corde, archi e percussioni danno vita ad una canzone d’autore contaminata da sonorità mediterranee e melodie arabe.

Le lingue s’intrecciano in un alternarsi di italiano, arabo classico, francese e siciliano antico. L’obiettivo dei Rebis e creare attraverso le loro canzoni “ponti emotivi” tra il sud dell’Europa e il nord dell’Africa. Con questo spirito hanno dato vita a Naufragati nel deserto: nuovo concerto e primo lavoro discografico definito da loro stessi come un “dolce naufragio nel deserto polveroso della nostra modernità”. Il deserto come metafora del mondo che ci circonda, un deserto fatto di desolazione, di avversità e a volte di persone e di indifferenza, ma anche come luogo-non-luogo dell’io, punto di arrivo e di partenza. Un viaggio attraverso i sentimenti dell’essere umano che unisce le persone al di la dei confini geografici e culturali.

– 5 giugno 2008 vincitori della II edizione concorso per cantautori “Premio Suonatore Jones”.
– 15 maggio 2009 ospiti alla III edizione del “Premio Suonatore Jones”.
– 6 giugno 2009 ospiti a TUNES FOR PEACE.
– 25 luglio 2009 ospiti al concorso per cantautori “A LUNNA A BOCCADASSE”.
– 22 settembre 2009 partecipano a “Movimentazioni”: manifestazione organizzata dal Comune di Genova e dal G.A.I. (Giovani Artisti Italiani) sulle dinamiche del confronto tra le culture nelle città italiane e in particolare nell’area mediterranea, analizzate attraverso i linguaggi della giovane arte.
– maggio 2010 selezionati al concorso musicale europeo promosso dalla città spagnola di Santander (candidata alla capitale della cultura europea 2016): l’EURODEMO MUSIC BAND CONTEST.
– febbraio 2011 ospiti a Sanremo Off
– giugno 2011 pubblicazione per la casa editrice A Oriente! del brano La goccia d’olio: originale arrangiamento in quattro lingue (italiano, arabo, turco e greco) dell’antico brano “Uskudar’a- Apo Xeno Topo” e trasposizione musicale dell’omonimo racconto interculturale bilingue (araboitaliano) per bambini.
– in autunno l’uscita del loro primo lavoro discografico, Naufragati nel deserto, che sarà pubblicato da Gutenberg Music by Caligola – dist. IRD, produzione di Nives Agostinis e Bruno Cimenti/Primigenia Produzioni – e nel quale compaiono importanti nomi del panorama musicale italiano quali Edmondo Romano (Orchestra Bailam) e Roberto Izzo (Gnu Quartet).

Filippo Gambetta Trio – Giovedì 21 febbraio 2013 ore 21

Filippo GambettaFilippo Gambetta organetto diatonico, Claudio De Angeli chitarra, Riccardo Barbera contrabbasso.

Filippo Gambetta si dedica da diversi anni alla composizione di musica originale per il suo strumento, l’organetto diatonico. Parallelamente si interessa a repertori specifici come la musica tradizionale irlandese e nord italiana, oltre a collaborare con artisti e gruppi le cui visioni musicali vanno oltre l’universo propriamente folk. Il progetto principale con cui Filippo Gambetta propone la propria musica dal vivo è il trio che porta il suo nome e che comprende Claudio de Angeli alla chitarra acustica e Riccardo Barbera al contrabbasso.

Con questa formazione ha realizzato due cd per l’etichetta Felmay: Pria Goaea (2002) e Andirivieni (2009) e si è esibito in numerose rassegne internazionali; questa formazione si avvale della collaborazione di Michel Balatti al flauto traverso di legno in alcune performance. L’album di esordio, Stria, è stato realizzato con l’omonima formazione nel 2000. Nello stesso anno Filippo Gambetta vince il primo premio del Greenage Festival (Collegno) ed il secondo premio del Kaustinen Folk Music Festival Competition (Finlandia).

Le principali rassegne in cui Filippo Gambetta ha proposto la propria musica in duo, trio e quartetto in questi anni sono: Folkest, Lithos, Passaggi di Confine, Alkantara Fest, Musica nei castelli di Liguria, Napoli Poesia, Le Grand Soufflet, Brussels Folk Festival, Edmonton Folk Festival , Festival d’Eté de Quebec , Calgary Folk Festival , Vancouver Folk Festival , F estival Vancouver , Winnipeg Folk Music Festival, Roots and blues Festival, Mission Folk Festival, Kaustinen Folk Music Festival, European Voices Festival Helsinki, Greenage Festival, Sentieri Acustici, Emmas, Geometrie Sonore, Aarhus Folk Festival, Brossella Folk & Jazz, Sori Jazz, Gong / Settembre Musica, Etétrad, Lecco Artlab, Le Vie della Musica, L’Albero di canto, Tribù Italiche, Folk Festival di Castelfidardo, Biberach Musikfruhlings, Walnut Valley Festival, Suoni e voci dal mondo, Harrison Festival of the Arts, Vancouver Island Musicfest, Halkaer Festival, Trad.it Festival, Radio3 inFestival, La Valigia de suoni, Musiche dal Mondo, Festival TousCouleurs, Festival Les Nuits Basaltiques, Nazioarteko Trikitixa Jaialdian, Le Vie del Suono.

Filippo Gambetta ha composto ed eseguito la musica dal vivo per i seguenti spettacoli teatrali: Noi che sempre navighiamo (Teatro della Tosse, Genova), Verso Macondo (Teatro dell’Archivolto di Genova), Che ci fa la Mafia a Genova? (TAM TAM teatro e Comune di Genova), L’Isola (Mondomare Festival), Halloween! (Auditorium Montale Genova / stagione ragazzi).
Ha inoltre composto musiche originali per la compagnia di Teatro Danza Ubidanza. Nell’ambito del teatro e della danza ha collaborato con Gioele Dix, Aline Nari, Kathreen Tufano, Fabrizio Matteini, Mauro Pirovano.

Nel 2000 insieme a Max Manfredi è stato direttore artistico della Festa della Musica di Genova. Tra le collaborazioni principali, sia live che in studio, si ricordano quelle con: Oliver Schroer, Griff, Sandra Wong, Orchestra Bailam, Marco Fabbri, Max Manfredi, La Rionda, Harmoniraptus, Comunn Mor, Emilia Lajunen, Beppe Gambetta, Decker/Decombel, Vincenzo Caglioti, Rémi Boniface, Marco Fabbri, Gabriele Mirabassi, Marco Cambri, Carlo Pestelli, Bianca Giovannini, Nuala Kennedy, Federico Sirianni, Yoyo Mundi, Piero Ponzo, Echo Art e Cadira. Filippo Gambetta ha tenuto workshops in Italia e all’estero. Tra questi i principali sono: Sentieri Acustici (Maresca, PT – due edizioni), Stage de Borzée (Belgio), Suoni e Passi della tradizione (Acquapendente VT – due edizioni), Stage de Musique Acoustique (Virton, Belgio), Stage di Artson (Antey S.André, AO – due edizioni), Stage AKDT (Neufchateau, Belgio), Stage CDMDT 05 (Le Puy en Velais, Francia), Tolo de Asturias (Langreo, Spagna).

Trio Nuevo Encuentro – Giovedì 7 marzo 2013 ore 21

Lautaro Acosta violino, David Pecetto bandoneòn, Miguel Acosta chitarra e voce.

Miguel AcostaMiguel Angel Acosta, da bambino inizia a suonare la chitarra. Nel ’72 inizia gli studi e allo stesso tempo si propone come solista folk. Nell’80 integra il gruppo Cantares Cuatro. A partire dal 1984 collabora con il gruppo Quetral. Si trasferisce a Torino nel 1987 e fonda il gruppo Umami-Raiz Latina, dedito alla diffusione della musica andina e afrolatinoamericana. Ha collaborato con importanti musicisti italiani e con il concertista Oscar Casares e il solista Oscar Torres. Ha realizzato un omaggio a Atahualpa Yupanqui nel suo CD. È stato chiamato dal Teatro Nuovo di Torino per partecipare allo spettacolo Tango delle Ore Piccole di Manuel Puig. Fonda il gruppo di tango argentino Nuevo Encuentro con Carlos Buschini, David Pecetto e suo figlio Lautaro.

Lautaro AcostaLautaro Acosta, è stato allievo del Maestro Edoardo Oddone, Conservatorio G. Verdi di Torino, in cui si è diplomato in violino con lode e menzione d’onore. Ha collezionato una impressionante quantità di premi e riconoscimenti in concorsi nazionali e internazionali e ha vinto l’audizione per entrare nella prima orchestra stabile di Tango Argentino in Italia. Si esibisce in Giappone con gli Arti & Mestieri. Ha frequentato corsi di eminenti violinisti: Uto Ughi, Giuliano Carmignola, Massimo Quarta, Franco Mezzana, Massimo Marin, Serguei Galaktionov. Dal 2010 frequenta l’Accademia Nazionale Santa Cecilia sotto la guida del M° Sonig Tchakerian e partecipa come primo violino con l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari (diretta dal Maestro Vito Clemente). Ha suonato anche all’Innsbrucker Festwoche der Alte Musik di Innsbruck Austria, al Buenos Aires Madrigal e all’Euro Music Festival di Wuppertal.

David PecettoDavid Pecetto inizia all’età di 8 anni a suonare la fisarmonica presso diversi Maestri. A 13 anni vince il concorso Piccoli Fisarmonicisti affermandosi come ragazzo prodigio. Matura negli anni la propri esperienza in diverse formazioni musicali, finché nel 1998 inizia a studiare il bandoneòn, e nel mese di aprile dello stesso anno viene chiamato in RAI per suonare nella trasmissione Mestieri di vivere. Come musicista ha partecipato al film Così ridevano, vincitore del Leone d’Oro a Venezia nel 1998. Attualmente è impegnato in serate di Tango Argentino con il suo bandoneón.

Roberta Barabino – Venerdì 22 marzo 2013 ore 21

Roberta BarabinoRoberta Barabino viene da Genova e suona le sue canzoni da quando aveva sedici anni, da principio per l’esigenza di dire a suo modo qualcosa a qualcuno, per fare un regalo attraverso una dimensione domestica, amicale, familiare. L’incontro ed il lavoro con Bob Quadrelli (poeta e cantautore genovese, vincitore nel ’97 del premio Tenco) le dona più fiducia nella sua fantasia e le apre le porte dell’underground cittadino, costringendola a misurarsi con un vero pubblico. Inizia così a partecipare ad eventi e festival (finalista al concorso “Un mare di donne” 2008, vince nel 2009 il premio MET di Imperia per la miglior canzone originale); con i primi concerti inizia la collaborazione con i “Neropaco” (una banda di truci metallari che, nonostante l’antipodica sensibilità musicale, riesce a trovar con lei la via per un mutuo scambio artistico), gruppo che la accompagnerà fino alla registrazione del primo disco, “Magot”.

MagotRoberta da piccola era chiamata in francese dal padre Magot (“bertuccia”, ma anche “tesoro”): le piace l’idea di mantenere, per se stessa e il gruppo che oggi la accompagna, un nome che situa la poetica del progetto in un tempo fanciullo. Lungo il percorso di “Magot” (il disco in uscita a settembre per Egeamusic), tanti altri incontri: Raffaele Rebaudengo, Stefano Cabrera e Roberta Izzo (Gnu Quartet), Tristan Martinelli (Numero6, Deian e Lorsoglabro), Claudio Borghi (Giua) , Raffaele Abbate (Orange Home Records) e Antonio Marangolo tra gli amici che partecipano al disco. Nelle canzoni racconta del vissuto quotidiano dal suo intimo punto di vista e, mentre si evolve nella composizione, mantiene il suo stile personale, la sua semplicità. Roberta suona la chitarra e il pianoforte, ad accompagnarla oggi dal vivo Tristan Martinelli, eclettico polistrumentista torinese che vive a Genova e Jacopo Ristori, giovane e creativo violoncellista diplomato al Conservatorio.

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